Questa band si presenta a me con un EP “Suburban Base”, omonimo, contenente cinque tracce, veramente apprezzabili, sia dal punto di vista compositivo che sonoro.
Il “crossover” dei “Suburban Base” nasce tutto dalle chitarre “veramente di gusto”, come si dice dalle mie parti, che cadenzano alla perfezione i tempi espressivi della band. Tutti i componenti del gruppo suonano molto bene e tutto è condito da una buona registrazione: sì buona perché il basso si sente un po’ pochino ed il timbro di cassa della batteria potrebbe spaccare il doppio, dettagli che avrebbero valorizzato maggiormente un lavoro che merita.
Ascolto i “Suburban Base” e sono alquanto colpito dalle diverse ambientazioni che riescono a creare: non fanno nulla di difficile ma quello che fanno è intelligente e non risulta mai scontato.
Apprezzabilissima la scelta di registrare la quarta traccia con archi e pianoforte, ma la mia preferita rimane comunque la seconda traccia “The run of the world”.
[ADam]
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