Home [ Recensioni ] News Speciali Live Reports Etichetta Negozio Radio
  [ rock ] metal punk indie experimental pop elettronica

Comets On Fire - Avatar (Sub Pop)

Ultime recensioni

Brad - In The Moment That YouBrad
In The Moment That You're Born
Persekutor - Snow BusinessPersekutor
Snow Business
Domkraft - Sonic MoonsDomkraft
Sonic Moons
Baroness - StoneBaroness
Stone
Benefits - NailsBenefits
Nails
Sprain - The Lamb As EffigySprain
The Lamb As Effigy
Blut Aus Nord - Disharmonium - NahabBlut Aus Nord
Disharmonium - Nahab
Be Your Own Pet - MommyBe Your Own Pet
Mommy
Crawl - DamnedCrawl
Damned
The Armed - Perfect SaviorsThe Armed
Perfect Saviors
Home Front - Games of PowerHome Front
Games of Power
Mizmor - ProsaicMizmor
Prosaic
Spotlights - Alchemy For The DeadsSpotlights
Alchemy For The Deads
Mutoid Man - MutantsMutoid Man
Mutants
 AA.VV. - Superunknown Redux AA.VV.
Superunknown Redux
Somnuri - DesideriumSomnuri
Desiderium
Godflesh - PurgeGodflesh
Purge
Hasard - MalivoreHasard
Malivore
Khanate - To Be CruelKhanate
To Be Cruel
Divide And Dissolve - SystemicDivide And Dissolve
Systemic

Comets On Fire - Avatar
Titolo: Avatar
Etichetta: Sub Pop
Anno: 2006
Produzione:
Genere: rock / psych / stoner

Voto:



Si sa (o si finge di non sapere) che allo stato attuale delle cose il Rock è un malato terminale.

Un disco come “Avatar” è uscito nel momento giusto.

Personalmente erano anni che non sentivo un disco Rock così potente e così emozionante.

Era proprio quello che serviva. Proprio nell’ anno in cui anche i Motorpsycho ritornano alla grande con “Black Hole/Blank Canvas” e i Bellrays ci propinano un cocktail tra Rock marcio e Soul con “Have a little faith”.

La risposta all’ ultimo Indie/Wave Revival (chiamatelo come volete…insomma, tante frangette e poche idee…ecco, lo chiamerò “Frunge”!) si è fatta attendere, tuttavia è stata devastante. Un golpe. Questo album da solo spazza via Franz Ferdinand e soci.

La carica dirompente di “Jaybird” non offre alternative a uno scenario al contempo apocalittico e catartico.

I Comets on fire vogliono dimostrarci che nell’ era del Postmoderno si può ancora inventare qualcosa, pur ricordandoci da dove è cominciato tutto.

Un conto è ‘prendere a prestito’, altro conto è ‘rubare’. …

Si sentono le influenze dei Greatful Dead, degli MC5, dei Pink Floyd, di Jimi Hendrix, dei Blue Cheer ecc. ecc.

In ogni caso, quello che apparentemente sembrerebbe un mero tuffo nel passato, si rivela poi di una freschezza inebriante e di una complessità con pochi eguali in questi anni.

Sì, ne avevo proprio bisogno di un disco del genere!

E quindi la band californiana mischia (e ridefinisce) tutto e il contrario di tutto.

Atmosfere rarefatte e oniriche che si lasciano trapassare da uno spettro (free)jazz ,sempre dietro l’angolo, grazie agli improvvisi (e micidiali) cambi di tempi/ritmi. E qui non si può non spezzare una lancia in favore di Utrillo Kushner: batterista iperdotato, vero e proprio valore aggiunto, che “suona come due batteristi che pensano di essere Keith Moon” (parole di Julian Cope, mica l’ultimo sfigato).

I riff sono irresistibili e ancora di più lo sono le dilatazioni strumentali.

"Avatar" trasuda sudore lisergico da tutti i pori. Psichedelia suonata con padronanza e classe. Dio mio.

Tutte le caratteristiche di cui sopra si fondono (e confondono) in un crogiolo magico chiamato “Sour Smoke”: il capolavoro del disco. Erano anni che non si sentiva uno strumentale così intenso, così conturbante e in grado di redimerci dai nostri peccati. Da ascoltare con le luci soffuse.

Dal punto di vista concettuale e ‘architettonico’ “Sour Smoke” è una sorta di “Marquee moon” dei nostri giorni. Gli incastri chitarristici a due minuti precisi dalla conclusione lo fanno pensare… Mi prendo la responsabilità di scriverlo.

Disco per viaggiatori pigri come me. Non c’è bisogno né di accendere la macchina né di accendere una canna per inoltrarsi in spazi sconosciuti ed eterei.

L’unico sforzo che “Avatar” richiede, è quello di piazzarlo nel proprio stereo.

Dopo sarà difficile alzarsi e rimetterlo nella sua custodia.

Ma la pigrizia stavolta non c’entra.




[Dani Mani]




Canzoni significative: tutte





Questa recensione é stata letta 4657 volte!
Voto utenti:
Vota Questo Disco:



tAXI dRIVER consiglia

Morkobot - MortoMorkobot
Morto
 Soundtrack Of Our Lives
Behind The Music
Altin Gun - GeceAltin Gun
Gece
Quest For Fire - Lights From ParadiseQuest For Fire
Lights From Paradise
Elder - Innate PassageElder
Innate Passage
Barn Owl - Ancestral StarBarn Owl
Ancestral Star
Comets On Fire - AvatarComets On Fire
Avatar
Deafbrick - DeafbrickDeafbrick
Deafbrick
Tess Parks - Blood HotTess Parks
Blood Hot
White Hills - HP-1White Hills
HP-1