Non tutti i rockettari si sono accorti del fermento "jazz" intorno a Londra: giovani musicisti hanno riportato in auge un suono che sembrava ormai dedicato a vecchi oltranzisti e a pochi sbarbati anacronistici. Comet Is Coming e Sons Of Kemet sono i due nomi più importanti di un fenomeno che ha abbracciato rock, pop, reggae, elettronica, hip hop dimostrando che la musica continua a nutrirsi di contaminazioni, alla faccia di chi pensa che la musica non abbia più nulla da dire.
Jakob Skøtt, Jonas Munk e Martin Rude dei Causa Sui si sono dati appuntamento a Londra con Tamar Osborn (sassofonista e flautista in decine di dischi; probabilmente almeno uno lo avete in casa) e il tastierista Al MacSwenn (Kefaya) per creare una sinergia psichedelica a nome London Odense Ensemble, in parte ispirata proprio dal fermento jazzistico locale. Ne è venuta fuori "Jaiyede Sessions Volume I", nuovo imperdibile appuntamento per i freakettoni amanti della psichedelia strumentale che non teme di incontrarsi con la fusion, con il jazz spirituale di Alice Coltrane e Pharoah Sanders . Assoli, divagazioni sbilenche, momenti più viaggiosi di scuola kraut sono i protagonisti delle due facciate del disco che magari non inventano niente ma che mostrano vitalità e donano all'ascoltatore quaranta minuti di viaggio psichedelico lontano da casa. Speriamo che diventi una serie da collezionare come fu per le mitiche Summer Sessions dei Causa Sui.
[Dale P.]
Canzoni significative: Jaiyede Sessions, Enter Momentum.
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