Ascoltare i DIIV mi fa sentire vecchio. I riferimenti della band di Zachary Cole Smith sono talmente evidenti ad una persona che ha più di 35 anni che è impossibile prenderli sul serio. Ci mettiamo pure la dipendenza dalle droghe e il turbolento rapporto con la modella/cantante/attrice Sky Ferreira e torniamo indietro ai tempi dei gossip settimanali su NME. Ma, giustamente, se non siete dei boomer come il sottoscritto i DIIV non sono così male anche se vi consiglio di procurarvi i dischi da cui attinge Zach: My Bloody Valentine, Jesus And Mary Chain, Mercury Rev, Flaming Lips, Dinosaur Jr, Sonic Youth. Sarà che ci sono cresciuto ma li trovo decisamente meglio di "Deceiver".
Voce morbida, chitarre arpeggiate e martoriate, feedback, psichedelia. Ai tempi lo chiamavano neopsichedelia, shoegaze, infine grunge. Oggi DIIV.
[Dale P.]
Canzoni significative: Lorelei, For The Guilty, Skin Game, Blankenship.
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