Risultano incredibile le meccaniche che fanno scegliere alle case discografiche di puntare o meno su una band. Fossi un talent scout di una label orientata al pop mi segnerei al volo questi "Flyindolly". Per varie ragioni.
Innanzi tutto la gentilezza che traspira in queste 8 tracce di pop screziato di indie e elettronica eppure così saldamente aggrappato alle radici melodiche italiane del prog e del beat.
Se l'iniziale "Le Teorie Dell'Uomo Moderno" rilegge in chiave più classicamente rock le depressioni dei Tre Allegri Ragazzi Morti, la successiva "Un Attimo Prima" rivela le intenzioni pop della band assestandosi su un asse caro anche a band come Negramaro e Le Vibrazioni.
"Breeza" recupera certe melodie intime care agli Afterhours (periodo "Hai Paura Del Buio?") screziandole di beat indietronici.
"Le Teorie Dell'Uomo Moderno" si rivela quindi una piacevole sorpresa, affascinante nel cercare una strada non banale nel costruire una canzone popolare. L'unico problema si rivela quella della mancanza di originalità assoluta, in particolar modo nelle melodie vocali spesso troppo debitrici dei modelli di riferimento. Problema comunque risolto dalla bellezza di queste piccole composizioni, gentili e discrete ma mai banali.
[Dale P.]
Canzoni significative: Houdini, Soda.
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