Siamo ormai all'inizio di una nuova generazione di giovani rocker che si divertono a riprendere il sound dei grandi vecchi, magari scoperti tramite la collezione di dischi del papà: citiamo in questo ricco anno Idle Hands e Savage Master e ora anche gli Smoulder. Lo fanno con competenza, passione e professionalità, magari non brillano di originalità ma qualche anno fa la troppa mescolanza di generi (vedi numetal) ha portato un rigurgito a musicisti e ascoltatori che ormai vogliono ricette sicure e collaudate.
Smoulder sono giovanissimi e adorano il doom epico, quello nato sotto l'influsso di Manilla Road e Cirith Ungol e la copertina fantasy è lì a dimostrarlo. La produzione è l'unica cosa che fa storcere un po' il naso, non adattissima al genere proposto, scarna e troppo compressa. Quello che invece svetta al meglio è la voce della cantante Sarah Ann: decisa, grintosa e perfettamente nella parte.
Bei riff e belle canzoni per tutti coloro che amano il caro, vecchio, metallo del destino. Un nome da segnarsi per il futuro.
[Dale P.]
Canzoni significative: Shadowy Sisterhood, Black God Kiss, Ilian Of Garathorm.
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