Nel 2000, quando nacque questa webzine, era normale parlare di nu-metal. Anzi, prima crossover, poi new metal e infine nu-metal. Assieme al rock alternativo era il pane dei miei ascolti e non me ne vergogno più di tanto: molte cose sono rimaste nel cuore, meno nello stereo.
Tallah mi erano stati pubblicizzati come il gruppo del figlio di Mike Portnoy, batterista dei Dream Theater. Il che poteva bastare per evitarli ma certi tarli è difficile soffocarli e un ascolto non lo si nega quasi a nessuno. Ed ecco che scopro un, ebbene si, validissimo gruppo numetal (o nucore come lo chiamano ora, ma la sostanza non cambia) che si rifà alla stagione pre Linkin Park. Quindi riffoni ribassati groovosi, voce schizzata un po' rappata un po' sofferente, basso sferragliante e tanta, ma proprio tanta, tamarraggine. E sapete chi li ha messi sotto contratto? La Earache, che certe sonorità le sdoganò in tempi non sospetti.
Tanta energia e la giusta attitudine fanno di "Matriphagy" un esordio assolutamente imperdibile per nostalgici e giovani ribelli frustrati. Benvenuti nel 1998.
[Dale P.]
Canzoni significative: Overconfidence, No One Should Read This.
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