Tomviolence è un sestetto post-rock sulla scia di Slint, June Of 44 e Sonic Youth (il nome della band è un evidente tributo). Formalmente perfetti: i crescendo messi al punto giusto con violini e fiati a far sobbalzare il cuore dell'ascoltatore. Voce baritonale parlata, sommessa e rara. Esplosioni soniche.
Il problema di questo esordio è proprio la calligraficità di ogni singola parte contenuta nel disco. Non si grida mai al miracolo, fin dall'inizio sai già come finirà il brano. Una dose di coraggio in più è necessaria per una band che vuol farsi conoscere e apprezzare, soprattutto in questo genere da qualche anno moribondo e inflazionato.
A sapersi accontentare "Tomviolence" offre quaranta minuti di buona musica con alcuni spunti notevoli ("Quite Good Not Song", "No Years Old" -dalle parti Hydrahead) ma troppo dispersivo e derivativo per farci mettere mano al portafogli incondizionatamente.
[Dale P.]
Canzoni significative: Quite Good Not Song, No Years Old.
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