La quarta produzione dei Verdena si affaccia senza troppo clamore nonostante la band ne venga da una serie di tour all'estero da soli e in compagnia dei Dredg.
Senza perder troppo tempo in premesse e venendo subito al sodo, sono certo di trovarmi di fronte ad un album destinato a far discutere i fans del gruppo. Ognuno pronto a trovar i propri lati positivi, negativi, oscuri, limpidi.
A mio parere, il più grande difetto dell’opera, è l'intestardirsi in inutili tre riff portati quasi all'esasperazione nelle lunghe, troppo lunghe: "IL GULLIVER " e "SOTTO PRESCRIZIONE DEL DOTT HUXLEY", che già da sole si mangiano 25 minuti di registrazioni. Probabilmente la voglia di proporre qualcosa di diverso è stata una mossa controproducente o quanto meno rischiosa; trovatemi ad esempio il senso dei vari intermezzi riempitivi (e non ce n'era davvero bisogno) del progetto, vedi "AHA"per citarne uno.
Peccato perché un album più asciutto, avrebbe sicuramente spazzato via facili scetticismi, di chi ormai considera il gruppo prossimo alla fine.
Lasciando per un attimo da parte i soliti vecchi amori (Nirvana in "DON CALISTO"), cosa si può dire di male delle due produzioni acustiche dell'ammirato Mauro Pagani?
Niente perchè nelle sue Officine Meccaniche, dove hanno preso corpo "ANGIE" e " TROVAMI UN MODO SEMPLICE PER USCIRNE”, capiamo di aver tra le orecchie vere proprie gemme, soprattutto la seconda, la quale anche dal punto di vista testuale risulta meno scontata della prima.
"MUORI DELAY" e tra gli approcci più interessanti di questi Verdena, dove emerge un Alberto Ferrari rimembrante gli acuti di Manuel Agnelli.
Senza dubbio, il brano più riuscito di "REQUIEM" è "CANOS". Questo è una sterzata stoner intrecciata da momenti acustici quasi “flamenco”. Questa sonorità può ritrovarsi anche in "ISACCO NUCLEARE" in un "REQUIEM" che è come in un fiume, lo vedi o no?
[Steliam]
Canzoni significative: Trovami Un Modo Semplice Per Uscirne, Canos, Muori Delay
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