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Green River - Come On Down (Homestead)

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Green River - Come On Down
Autore: Green River
Titolo: Come On Down
Etichetta: Homestead
Anno: 1985
Produzione:
Genere: rock / grunge / punk

Voto:



27 minuti e 43 secondi. Il grunge è tutto qua. Era il 1985 e il gruppo era formato da Jeff Ament al basso, Mark Arm alla voce, Stone Gossard alla chitarra assieme a Steve Turner e Alex Vincent alla batteria. Per i più distratti dirò che si tratta di persone che fonderanno i Mother Love Bone, i Pearl Jam e i Mudhoney. Ovvero gli estremi del grunge. E qui di estremi ne abbiamo tanti. Il primo è quello di fondere il metal con il punk. Ora è naturale ma allora si rischiava molto. Chi ascoltava metal non ascoltava punk e viceversa. E si rischiava di suonare per due persone (tecnico delle luci e del suono!). Naturalmente anche all'interno del gruppo c'era questa divisione e Steve Turner (da vero punk) se ne andrà poco dopo la pubblicazione dell'album per via della direzione troppo metal che stava prendendo la band. In realtà siamo lontani anni luce dal metal che andava di moda in quel periodo (Iron Maiden e Judas Priest per esempio) e si inizia a chiamare questo ibrido con una parola apparentement nuova: Grunge. L'etichetta di riferimento non è ancora la Sub Pop ma la C/Z che nello stesso periodo pubblicherà il seminale Deep Six (con Malfunkshun, Melvins, Green River, Soundgarden, Skin Yard e U-Men). Dovranno passare un paio di anni prima che qualcuno oltre i confini americani si accorga del fenomeno e nel frattempo i Green River si scioglieranno, non prima di aver pubblicato un altro EP e un ottimo album (Rehab Doll e Dry As A Bone). Ma il migliore e più importante è senza dubbio Come On Down. Urla sgangherate di Mark Arm, ritmi quasi hardcore abbinati a lentezze "Sabbathiche" e melodie veramente oblique. Se uscisse ora sarebbe classificato come Stoner. I modelli sono, infatti, gli stessi: Stooges, Blue Cheer, Black Sabbath con in più un pizzico di Black Flag (che all'epoca erano solo al secondo disco). Da segnalare la canzone capolavoro (e senza dubbio il vero inno grunge) Swallow My Pride, successivamente rifatta da Soundgarden (in Fopp Ep), Fastbacks (Sub Pop 200), Pearl Jam (Xmas Single), Walkabouts e tutti gli altri gruppi della zona. La scrittura delle canzoni era affidata a tutti ma il lavoro principale lo facevano Stone Gossard e Jeff Ament che possiamo annoverare tra i creatori del grunge. Massimo rispetto a loro. Ultimo particolare. La copertina è stata realizzata da Charles Peterson. Ovvero l'uomo che ha creato l'estetica grunge nelle copertine dei dischi (foto sfocate e in movimento. Pensate a Bleach e a Superfuzz Bigmuff). Un disco fondamentale per capire dove è nato il grunge. Della stessa importanza dei dischi di Velvet Underground, Stooges, Black Sabbath e Blue Cheer.

[Dale P.]


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