Dopo la scesa di "Amore Del Tropico" difficilmente avremmo sperato di ritrovare quella band che mise d'accordo critica e pubblico con i primi tre, ormai storici, album. Le cartucce da sparare sono finite? Diamo loro quei due o tre dischi di assestamento per ritrovare qualcosa da dire? Non lo negheremmo a nessuno, figuriamoci a loro...
Il problema di "The Spell" è la sua formale inutilità. Il classico compitino che ti fa arrivare al sei ma che fa arrabbiare la professoressa che sa bene cosa sei in grado di fare.
D'altra parte la ragione è dalla parte dello studente. Non sempre si può avere voglia di fare un disco (o un compito), spesso vengono imposti, spesso è una scelta per poter ritornare sulla strada, magari l'urgenza non è uguale per tutti i membri della band.
Fatto sta che ora ci troviamo con un album che apprezzeranno tutti i fan della band e verrà ignorato da tutti gli altri. Quindi l'ipotesi dell'album per andare in tour non è tanto campata per aria. E allora compreremoil biglietto per il concerto pensandoci bene se investire i soldi anche per questo "The Spell".
Senza difetti. Ma senza tanti pregi.
[Dale P.]
Canzoni significative: Places, The Spell.
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