Dalla stessa etichetta dei Creed e lanciati proprio dalla band di Scott Stapp arrivano questi Dust For Life. Che cosa ci propongono di nuovo? Niente, assolutamente niente. La differenza con i Creed è minima. Identiche le citazioni degli Alice In Chains ma, invece dei Pearl Jam, la primaria fonte di ispirazione sono Soundgarden. Così, invece di assomigliare agli Stone Temple Pilots o ai Seven Mary Three sembra di ascoltare i Days Of The New e gli UPO. Come avviene in tutti questi casi il risultato finale non è da buttare, anzi, ma dopo qualche anno il genere inizia a mostrare la corda. E' un po' come avviene nel punk. Miliardi di gruppi simili e solo un paio di veramente innovativi. Così si applica lo stesso discorso del punk: se vi piace il genere apprezzerete anche questo gruppo se, invece siete dei puristi e per voi la parola grunge non esiste o al massimo per poterla pronunciare dovete venire da Seattle, vestire con Doc Martens e camicie di flanella e farvi in vena dalla mattina alla sera allora lasciate stare perchè qua non c'è niente di nuovo. Una cosa però dovete spiegarmi: perchè in America puntualmente tutti questi gruppi entrano in classifica e qua li distruggiamo di critiche o, se va bene, vengono bellamente ignorati?? Forse perchè qua da noi non vanno in classifica neanche i Pearl Jam? Mentre aspetto la vostra risposta io continuo ad ascoltarmi i Dust For Life che mantengono tutto il decadentismo degli Alice In Chains e l'energia dei migliori Soundgarden (periodo Badmotorfinger). Se i Creed torneranno in Italia per promuovere l'imminente terzo disco spero che si portino di supporto questo gruppo.
[Dale P.]
Canzoni significative: Step Into Light, Dragonfly, Poison.
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