I bolognesi Nero Di Marte fanno le cose per bene: ottime influenze, registrazioni perfette, artwork da favola e dischi che meritano tanta attenzione. Dopo 6 anni di silenzio il quartetto passa da Prosthetic Records alla Season Of Mist, che non si è fatta scappare l'occasione di pubblicare un disco di altissima qualità.
"Immoto" è un massiccio album di post-metal tecnico che ricorda le trame intricate di Intronaut e primi Mastodon, i riffoni pesanti dei Meshuggah, la follia degli Strapping Young Lad e l'epicità dei Nevermore. Mica male. Ho citato il post-metal perchè la band sviluppa i brani partendo da quella sorta di doom/sludge lento ma teso di scuola Neurosis / Isis, per poi inserire via via elementi di metal più "estremo". "Immoto" è ricco, a tratti sorprendente, ma non ostico: scorre fluido grazie ad un notevole lavoro di arrangiamento e ad una produzione chiara ed efficace.
Ovviamente non dovete essere allergici ai tecnicismi. Qualche sforbiciata qua e là avrebbe giovato l'ascolto e fatto guadagnare un voto più alto.
[Dale P.]
Canzoni significative: L'Arca, La Casa Del Diavolo.
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