Home [ Recensioni ] News Speciali Live Reports Etichetta Negozio Radio
  [ rock ] metal punk indie experimental pop elettronica

Long Distance Calling - Long Distance Calling (Superball)

Ultime recensioni

Briqueville - IIIIBriqueville
IIII
Rid Of Me - Access To The LonelyRid Of Me
Access To The Lonely
Green Lung - This Heathen LandGreen Lung
This Heathen Land
Ragana - DesolationRagana
Desolation's Flower
Reverend Kristin Michael Hayter - Saved!Reverend Kristin Michael Hayter
Saved!
Svalbard - The Weight Of The MaskSvalbard
The Weight Of The Mask
Wolves In The Throne Room - Crypt of Ancestral KnowledgeWolves In The Throne Room
Crypt of Ancestral Knowledge
Boris - & Uniform - Bright New DiseaseBoris
& Uniform - Bright New Disease
Paroxysm Unit - Fragmentation StratagemParoxysm Unit
Fragmentation Stratagem
Agriculture - AgricultureAgriculture
Agriculture
Blodet - Death MotherBlodet
Death Mother
Maggot Heart - HungerMaggot Heart
Hunger
Blood Incantation - Luminescent BridgeBlood Incantation
Luminescent Bridge
Grails - Anches En MaatGrails
Anches En Maat
Kvelertak - EndlingKvelertak
Endling
Graveyard - 6Graveyard
6
Great Falls - Objects Without PainGreat Falls
Objects Without Pain
Brad - In The Moment That YouBrad
In The Moment That You're Born
Persekutor - Snow BusinessPersekutor
Snow Business
Domkraft - Sonic MoonsDomkraft
Sonic Moons

Long Distance Calling - Long Distance Calling
Titolo: Long Distance Calling
Anno: 2011
Produzione:
Genere: rock / post-rock / post-metal

Voto:
Produzione:
Originalità:
Tecnica:




Ci avevano lasciati nel 2009 col promettente "Avoid The Light" che segnava finalmente un deciso passo in avanti in un percorso evolutivo dai risvolti ipoteticamente curiosi. Pensavamo che, magari sporcando di piu' il lato metallico della loro proposta, i Long Distance Calling avrebbero raccolto lo scettro abbandonato poco decorosamente dai Pelican con le recenti (soporifere) sortite. Invece i cinque tedeschi continuano a promettere e promettere senza mai mantenere in pieno.

Giunti alla fatidica prova del nove, i LDC ritornano con sette nuove composizioni che non aggiungono nulla a quanto gia' proposto in passato. Solito post-rock strumentale dalle vaghissime tinte post-metal spalmato su spartiti affetti dalla consueta logorrea, che vanno dai quasi sei agli oltre undici minuti.

Non c'e' nessuna sorpresa in termini stilistici e, ok, si puo' anche chiudere un occhio. Ma gia' guerci, non ci sentiamo di chiudere anche l'altro davanti a quel poco di creativo che i nostri propongono all'interno di un sound fortemente codificato. Non e' tanto il Gia' Sentito quanto il Senza Mordente a nuocere gravemente alla salute di questo terzo capitolo dal metonimico titolo di "Long Distance Calling". In generale, le costruzioni melodiche sono alquanto prevedibili e per una band che suona musica strumentale la latitanza di temi epici o personali e' davvero una profonda deficienza. Le cose migliori stanno nelle venature anni '70 di "The Filgrin D'an Boogie" e nei timidi cenni R&B di "Timebends", segno che qualche lieve spinta a venir fuori dai luoghi comuni in fondo c'e'. Ma quando tentano aperture piu' possenti, i LDC procedono col freno a mano azionato, come in "Arecibo" o nella finale "Beyond The Void".

Dopo Peter Dolving dei The Haunted in "Satellite Bay" e Jonas Renkse dei Katatonia in "Avoid The Light", e' qui rispettata la regola che prevede la comparsa di un vocalist in almeno un brano: stavolta tocca a John Bush - invero il cantante migliore che gli Anthrax abbiano mai avuto e che hanno poco cordialmente scaricato - sbucare in "Middleville", dimostrando di avere sempre una gran voce ma dando vita ad una lunga power ballad che non lascera' profonde tracce nella storia del rock.

Insomma, i Long Distance Calling sembrano proprio delle eterne promesse che non verranno mai mantenute. Troppo impauriti per osare un po' di piu' o troppo comodi sul consumato divanetto che un tempo era trendy? Non riusciamo a capirlo. Ascoltandoli sembra di rivivere quelle odiose scene nei ricevimenti scolastici in cui la professoressa di turno, col suo irritante sorrisino professionale appeso sotto il naso, informa puntualmente i genitori di avere un/a figlio/a che: "ha grandi potenzialita', ma potrebbe fare molto di piu'". Ecco.

[Marco Giarratana]

Canzoni significative.: The Filgrin D'an Boogie; Timebends.

Questa recensione é stata letta 1517 volte!
Voto utenti:
Vota Questo Disco:



tAXI dRIVER consiglia

Red Sparowes - At The Soundless DawnRed Sparowes
At The Soundless Dawn
 Miranda
Whale Shit
Grails - Black Tar Prophecies VolGrails
Black Tar Prophecies Vol's 1,2, & 3
Yoo Doo Right - DonYoo Doo Right
Don't Think You Can Escape Your Purpose
Grails - Deep PoliticsGrails
Deep Politics
Yuppie Flu - Days Before The DayYuppie Flu
Days Before The Day
Godspeed You Black Emperor - G_dGodspeed You Black Emperor
G_d's Pee AT STATE'S END!
Sigur Ros - Hvarf/HeimSigur Ros
Hvarf/Heim
Giardini Di Mirò - Rise And Fall Of Academic DriftingGiardini Di Mirò
Rise And Fall Of Academic Drifting
65 Days Of Static - The Fall Of Math65 Days Of Static
The Fall Of Math