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Who, The - Who's Next (MCA)

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Who, The - Who's Next
Autore: Who, The
Titolo: Who's Next
Anno: 1971
Produzione:
Genere: rock / hard rock /

Voto:



Nel 1970, gli Who erano un gruppo al centro dell'attenzione dei media e del pubblico. Avevano pubblicato IL concept album per eccellenza (Tommy), che gli aveva regalato soldi e successo, e quel Live At Leeds, considerato da più parti come IL disco live per eccellenza. A quel punto si doveva solo completare il tutto con IL disco rock per eccellenza. E la cosa riuscì. Ma, in origine, Pete Townshend (il chitarrista visionario autore di musiche, testi, distruzione di chitarre e chissà cos'altro) aveva in mente un altro concept: Lifehouse. Il progetto non riuscì mai a decollare (se non recentemente ma come solista) ma, alcune canzoni, vennero riutilizzate proprio per questo Who's Next. La più importante è Baba O'Riley. Una delle aperture di disco più folgoranti della storia. Un arrangiamento geniale e assolutamente inedito per l'epoca fanno di questa canzone una delle più belle della storia della musica. Il successo del disco, al di là della fama del gruppo, venne dalla versione tagliata di "Won't Get Fooled Again", in origine (e su disco) di 8 minuti e 32 secondi. Altri momenti indimenticabili vengono dalla delicata "Behind Blue Eyes" in seguito momento fisso degli Who dal vivo e dalla incredibile "Naked Eye". Ma, essendo per chi scrive, il disco Rock per eccellenza degli anni 70 è naturale segnalare tutte le canzoni del disco. Gli Who negli anni 70 divennero il miglior gruppo rock al mondo. Grazie alla chitarra di Pete Townshend che disegnò trame originalissime e potenti, alla cristallina voce di Roger Daltrey e alla sezione ritmica. Il basso di John Entwistle e la batteria di Keith Moon sono sorprendenti per precisione e potenza.

Dopo il successo (sia di critica che di pubblico) di Who's Next non farà sedere i nostri sugli allori. Il disco successivo sarà quel Quadrophenia che tanti gruppi ha influenzato. L'inizio del declino arriverà qualche anno più tardi con la morte di Keith Moon. A quel punto la magia non fu più ripetibile. Il meccanismo si ruppe. Ma gli Who ci lasceranno con almeno 8 dischi che non dovrebbero mancare a nessuno. Questa, però, è un altra storia.

[Dale P.]

Canzoni significative: tutte.

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