Gli A-Frames sono musicisti già attivi negli anni 90 nella scena underground di Seattle ma in questo "Black Forest" sembrano spuntati da un disco noise degli anni 80. "Cavernosi e cacofonici", così li definisce l'enciclopedico AllMusic. Ed effettivamente non esistono termini migliori per descriverli.
La band è esattamente il punto di incontro fra Nirvana, Tad e Big Black, tre nomi non esattamente moderni ma che tutti i fan del primo alternative conoscono molto bene. Bassi distruttivi, chitarre lancinanti, voce soffocata e scazzata, batteria tribale e 14 brani che si distinguono da particolari più che dai riff o dalla voce.
Black Forest è adattissimo a chi mancano etichette rumorose e oltraggiose come la SST, prime Touch&Go e Sub Pop (da cui esce il disco, come a voler testimoniare che il passato non si dimentica) e quelle atmosfere malate e rumorose delle band dei loro cataloghi.
Non diventeranno famosi, magari ce li dimenticheremo nel giro di qualche mese e nessuno se lo porterà mai nell'isola deserta. Ma proprio per la loro natura "loser" ci piacciono tanto.
[Dale P.]
Canzoni significative: Death Train, Galena.
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