Home Recensioni News Speciali [ Live Reports ] Etichetta Negozio Radio
  rock metal punk indie experimental pop elettronica

Concerto Pontiak del 29/02/2012



Whores - WarWhores
War
Couch Slut - You Could Do It TonightCouch Slut
You Could Do It Tonight
Kim Gordon - The CollectiveKim Gordon
The Collective
High On Fire - Cometh The StormHigh On Fire
Cometh The Storm
Cell Press - CagesCell Press
Cages
Pissed Jeans - Half DivorcedPissed Jeans
Half Divorced
Moor Mother - The Great BailoutMoor Mother
The Great Bailout
The Messthetics - And James Brandon LewisThe Messthetics
And James Brandon Lewis
Brat - Social GraceBrat
Social Grace
Gouge Away - Deep SageGouge Away
Deep Sage

Bronson

Ravenna

29/02/2012

Appuntamento impedibile quello che propone il Bronson di Ravenna in questo anomalo 29 di febbraio. Vanno in scena i Pontiak, tre barbuti fratelli provenienti dalla rurale Virginia che hanno saputo farsi largo in pochi anni grazie ad un'esplosiva miscela di rock blues, psichedelia, stoner, folk e perfino drone.

Purtroppo arrivo tardi per l'esibizione dei nostrani Herba Mate, incaricati di aprire la serata. Giusto il tempo di assaporare l'ultimo brano che dimostra le buone potenzialita' della band.

Poco dopo le 23 arriva il momento tanto atteso dal discreto pubblico accorso; i tre fratelloni si presentano con la semplicita' che da sempre li contraddistingue. Vengono per promuovere il nuovo lavoro "Echo Ono" e Ravenna ha la fortuna di essere la prima tappa del loro tour. Difatti partono a spron battuto con tre brani tratti da quest'ultima fatica inframmezzati da una potente "Laywayed" dell'album "Maker", dal sapore quasi grunge. Dopo un inizio scoppiettante l'atmosfera si placa con "Part III" di "Comecrudos", Ep uscito appena lo scorso anno. E qui si aprono paesaggi sconfinati dove la mente ed il corpo sono liberi di viaggiare incontrastati verso mete non definite. Magnifica. Il pubblico ancora stordito da tale bellezza non puo' che farsi rapire; loro ringraziano rigorosamente in italiano.

La grandezza di questo gruppo sta proprio nel saper passare da momenti di torrido rock blues ad altri completamente malinconici e assorti. Si dichiarano grandi amanti della natura e lo dimostrano in parecchi brani. Brani che proseguono con la particolarita' sopra descritta. Cosi' si passa dalla trance psichedelica di "Spiritual Nurse" alla bucolica "The Expanding Sky". Uno dei migliori brani risulta essere "Royal Colors" con una partenza ad andamento lento prima di sfociare in un incandescente blues di marca hendrixiana.

Trittico finale da brividi con il pezzo apripista del nuovo album "Lions Of Least" che sprizza energia da tutti i pori, la pinkfloydiana "Aestival" e l'immancabile "White Hands", dal bellissimo esordio "Sun on Sun", a chiudere l'esibizione in maniera sontuosa.

Rimane un po' l'amaro in bocca poiché i nostri suonano poco piu' di un'oretta, ma pare sia una loro costante. E allora ce ne andiamo ugualmente soddisfatti e consapevoli di aver assistito ad una delle realta' piu' importanti dei nostri tempi.

Lunga vita ai Pontiak!

[Cristiano Roversi]


LIVE REPORTS
29/02/2012RavennaBronson