Secondo me possiamo tranquillamente inserire "This Could Be Texas" fra i classici del neo pust punk assieme ai primi lavori di Squid, Black Country New Road, Black Midi, Dry Cleaning e in un certo senso ne rappresenta il primo della nuova generazione (di già?) assieme agli EP dei Maruja. Perchè dico questo? Perchè senza essere un capolavoro in senso assoluto l'esordio degli English Teacher suona con tutti i pregi dei gruppi citati e con ben pochi difetti. Intanto perchè Lily Fontaine è una vera cantante, sebbene debba ancora prendere il coraggio di osare perchè solo in pochi brani lascia andare la sua anima, preferendo spesso i registri "post-punk" parlocchianti. Per fortuna la produttrice Marta Salogni (Black Midi, Yak, Phil Selway) ha saputo tirare fuori il meglio da tutti che di tutta risposta si sono impegnati parecchio a non deludere le aspettative. I nostri poi sembrano un vero e proprio gruppo affiatato dove non prevale un musicista piuttosto che un altro lasciando prevalere il buon gusto.
Ne risulta un suono a cavallo fra ballate pianistiche, arpeggi e stranezze prog, carica rock e un bel po' di ottime canzoni che crescono ascolto dopo ascolto. Può essere un po' stancante un disco di 13 pezzi e più di 50 minuti, come se fossimo negli anni 90, ma essendo tutte ottime canzoni non è certo da lamentarsene.
Sono convinto che il prossimo disco sarà ancora meglio.
[Dale P.]
Canzoni significative: Nearly Daffodils, I'm Not Crying You're Crying.
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