Melvins - Tarantula Heart (Ipecac)

Autore: Melvins
Titolo: Tarantula Heart
Etichetta: Ipecac
Anno: 2024
Produzione: Toshi Kasai
Genere: rock / alternative / noise

Voto:
Produzione:
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Tecnica:

Ascolta Tarantula Heart

Premettendo che superati i trent'anni di carriera con almeno un disco all'anno e svariati Ep collaterali ai Melvins non gli si può chiedere più di tanto, se non quello di essere abbastanza piacevoli. La formula la sappiamo: Buzz e Dale chiamano qualcuno a caso per vedere cosa può uscire e 99 su 100 esce un disco. In "Tarantula Heart" oltre all'ormai fidato bassista Steven McDonald (anche nei seminali Redd Kross) arruolano il chitarrista Gary Chester (nei cultimissimi Ed Hall e We Are The Asteroid) e il batterista Roy Mayorga pescato non so come tra i sessionman metal e con in curriculum Nausea, Amebix, Ministry.

Come risultato abbiamo una lunghissima jam di 20 minuti intitolata "Pain Equals Funny" che sembra un bignami di tutte le sonorità dei Melvins dal 1989 ad oggi con ulteriori stranezze. Sembra di ascoltare almeno 4 pezzi diversi e non è necessariamente un male. I quattro brani del "Lato B" mostrano un tentativo di songwriting vagamente più elaborato. "Working The Ditch" è un brano sludge vagamente rumoristico con una bella linea vocale di Buzz sorretta in modo egregio da Steven (che è un bassista pazzesco): lanciato come primo singolo è in realtà il pezzo meno interessante del lotto perchè in discografia ne troviamo parecchi di simili. "She's Got Weird Arms" è invece una novità: Buzz canta in modo sbarazzino mentre i suoi compari si divertono a giocare su suoni senza però risultare inutilmente sperimentali. Gran bel pezzo. "Allergic To Food" è un bel pasticcio casinaro punk psichedelico in cui si sente la mano di Gary: divertente e immagino che difficilmente potremo mai godercela dal vivo. "Smiler" è tipico Melvins Sound che ricorda un po' il periodo A Senile Animal: non strappa i capelli ma si fa ascoltare più che bene.

Un pregio da non sottovalutare è anche una qualità di registrazione migliore rispetto alle ultime, con un Dale Crover che ha ritrovato il suono tracotante che era andato un po' perduto negli ultimi tempi.

Un buon disco che potrebbe essere anche un buon lasciapassare per chi non li hai mai ascoltati prima d'ora.

[Dale P.]

Canzoni significative: Allergic To Food, She's Got Weird Arms.